Splendente Di Gloria

CAPITOLO 4°

Domande relative alla
storia del messaggio del 1888

Il “messaggio del 1888” è qualcosa di superato, così come le vetture a cavalli e le lampade a gas?

Normalmente si sarebbe propensi a pensare così. Quella minuscola sessione della Conferenza Generale che è stata tenuta più di un secolo fa sarebbe oggi sconosciuta (c’erano meno di 100 delegati), se non fosse stato per un avvenimento indimenticabile. Ellen White riferisce così la sua storia:

Il Signore nella Sua grande misericordia ha mandato un preziosissimo messaggio al Suo popolo tramite i pastori Waggoner e Jones. Questo messaggio doveva presentare davanti al mondo in modo più eloquente, più straordinario il Salvatore elevato sulla croce, il sacrificio offerto per i peccati di tutto il mondo. Esso presentava la giustificazione per fede nella certezza, nella realtà di Cristo; esso invitava il popolo a ricevere la giustizia di Cristo, che si rende manifesta nell’obbedienza a tutti i comandamenti di Dio (Testimonies to Ministers, pp. 91, 92).

Questo messaggio era “l’inizio” della pioggia dell’ultima stagione e del grande grido di Apocalisse 18, che erano stati promessi da tanto tempo (Special Testimonies, Serie A, No 6, p. 19; Review and Herald, 22 novembre 1892; lettera B2A, 1892). Quelle benedizioni escatologiche non sono state più ribadite da allora, poiché esse infatti dovranno produrre in rapida successione gli eventi conclusivi del gran conflitto.

La Pentecoste aveva costituito l’inizio della “pioggia della prima stagione,” che ha annaffiato le anime di innumerevoli milioni di uomini a partire dal tempo degli apostoli. Ma la dichiarazione sopra riportata dice che il messaggio del 1888 rappresenta l’inizio della manifestazione finale di quel che era cominciato alla Pentecoste. Il che è piuttosto serio.

La storia di come quel messaggio era arrivato, com’era stato ricevuto (o rigettato), e quale ne era il contenuto, affascinerà gli avventisti del settimo giorno fino a quando non sarà portato a termine il mandato evangelico. Esso è diventato un avvenimento epico di significato incomparabile, così come lo è stato la venuta del Messia per gli Ebrei 2000 anni fa. Gli Ebrei da allora in poi non sono più stati gli stessi di prima, e anche gli Avventisti del Settimo giorno non sono più rimasti gli stessi dopo il 1888. Lo Spirito Santo non permetterà che la storia finisca così.

Io sento dire che il messaggio del 1888 è una nullità, che non esiste, poiché nessuno si è preso la briga di trascrivere i messaggi presentati da Jones e Waggoner alla Conferenza di Minneapolis. Non potrebbe essere inutile tutto questo parlare del messaggio del 1888?

Esistono le prove che indicano come il messaggio sia stato effettivamente registrato. Si tratta del messaggio che Ellen White continuò ad approvare di tutto cuore dal 1888 al 1896, ed anche nel 1897. Essa non limitò mai le sue approvazioni solamente a quanto era stato brevemente presentato a Minneapolis. Quindi il messaggio autentico non è andato “perso.”

Le approvazioni continue di Ellen White sono nell’ordine delle centinaia, se noi contiamo tutte le sue dichiarazioni che troviamo nell’opera in quattro volumi che raccoglie le pagine che lei ha scritto sul soggetto del 1888 (vedi APPENDICE). Essa non lasciò mai trasparire che Jones e Waggoner avrebbero apostatato fra il 1888 e il 1896. Anche numerosi articoli apparsi su Signs Of The Times e sulla Review contenevano il loro messaggio, che continuava ad essere proclamato. Il fatto di sostenere che Dio avrebbe concesso una benedizione del genere, per poi permettere che essa andasse persa, in modo tale che noi non la potessimo più ritrovare, suona come un insulto al carattere di Dio.

Esistono rapporti contraddittori su come il messaggio era stato ricevuto più di un secolo fa. Alcuni dicono che esso fu accettato, altri sostengono che esso è stato rigettato. È possibile sapere come si svolsero i fatti?

I fatti che si svolsero allora sono entità immanenti, tali da non potere essere negati da parte di esseri umani sinceri e ragionevoli. I fatti concernenti il 1888 si possono classificare in tre categorie: la storia di quel che avvenne; il contenuto del messaggio stesso; la testimonianza di Ellen White.

Siccome gli avventisti del settimo giorno credono che il Signore avesse reso Ellen White capace di espletare un’intuizione profetica, la sua analisi di quello che accadde deve essere considerata come più meritevole di fiducia che non l’opinione di persone che non possedettero questo dono. La saggezza convenzionale dei suoi contemporanei non è abbastanza degna della nostra fiducia.

Per moltissime volte essa aveva dichiarato insistentemente che il messaggio era stato rigettato, non dalla chiesa in generale, ma dai suoi dirigenti dell’epoca. Questi che seguono sono solo alcuni esempi di queste sue dichiarazioni: Selected Messages, vol. 1°, pp. 234, 235; Testimonies to Ministers, pp. 63-81, 89-98).

Riguardo al contenuto del messaggio stesso, un’analisi obiettiva delle nostre dottrine correnti, dimostra come esso non sia ancora stato recuperato. Ciò apparirà evidente dalla lettura delle risposte alle domande che seguono.

Perché questo soggetto del 1888 è così importante? Non possiamo progredire dimenticando semplicemente il passato?

Gli Ebrei non possono dimenticare la storia di Gesù Cristo e progredire come se niente fosse accaduto. Rigettando Cristo essi hanno perso qualcosa, così come anche noi abbiamo perso qualcosa rigettando il messaggio del 1888. Noi abbiamo perso “il messaggio del terzo angelo in verità” (Review and Herald, 1 Aprile 1890). Quando Giuseppe e Maria sulla via del ritorno dalla festa di Pasqua a Gerusalemme persero Gesù, a motivo della loro disattenzione, essi dovettero tornare indietro a cercarLo.

Noi non dobbiamo recuperare semplicemente quel che abbiamo perduto, ma dobbiamo anche imparare la lezione per non ripetere più lo stesso errore. George Santayana disse che “una nazione che non conosce la sua storia è condannata a ripeterla” (Saturday Evening Post, 27 settembre 1958). Ken Burns, studioso emerito della guerra di secessione americana, disse: “la grande arroganza del tempo presente consiste nel dimenticare la saggezza che dovrebbe venirci dal passato” (American Heritage, settembre-ottobre 1990). La nazione tedesca non può dimenticare tranquillamente l’Olocausto e continuare come se niente fosse successo.

L’Iddio del cielo ha onorato la Chiesa Avventista del settimo giorno affidando alla nostra cura il messaggio di Apocalisse 18. Il messaggio avrebbe dovuto illuminare la terra con la sua gloria, e costituire così l’ultimo e definitivo messaggio del vangelo. È doloroso per gli Ebrei riflettere su Gesù di Nazareth; è doloroso per la nazione tedesca riflettere sull’Olocausto; è ugualmente doloroso per noi riflettere sul 1888. Ma è necessario.

Se noi scegliamo di abbandonare il ruolo che Dio ha assegnato a noi come popolo, possiamo dimenticare il 1888 e avanzare spensieratamente sulla nostra via, cercando di mantenere lo status quo.

Ma se noi vogliamo adempiere il ruolo che il Cielo ci ha assegnato durante le ultime ore della storia della terra, allora dobbiamo recuperare quel che abbiamo perso.

Qual è la verità riguardo all'accettazione e al rifiuto del messaggio del 1888 in quel tempo?

Certi autori sinceri hanno sostenuto che esso è stato accettato, ed è stato fin da allora proclamato chiaramente e con forza. Se ciò è vero, alcune domande inquietanti richiedono una risposta:

  • Perché la chiesa è generalmente ancora tiepida, più di 100 anni dopo aver accettato l’“inizio” della pioggia dell’ultima stagione e del grande grido?
  • Perché il mandato evangelico non è ancora stato portato a termine e non è stato preparato un popolo per la seconda venuta di Cristo?
  • Perché il Signore non è ritornato?

Se il messaggio doveva costituire l’“inizio” del grande grido di Apocalisse 18, allora qualcosa ha spinto in senso contrario, poiché noi siamo ora ancora qui a distanza di più di 120 anni, da quando era stato previsto che il grande grido si sarebbe propagato “come fuoco nella paglia” (Review and Herald, 15 dicembre 1885). Miliardi di persone, ivi compresi gli indù e i musulmani, non sono stati toccati dal “messaggio del terzo angelo in verità.” E il messaggio non ha avuto un’ influenza significativa neanche sulla cristianità.

Ellen White afferma che se il messaggio fosse stato accettato, il mandato evangelico avrebbe potuto essere portato a termine già nel 1893 (General Conference Bulletin, 1893, p. 419). Alcuni pensano che essa sia stata ingenua a prevedere che un evento del genere potesse verificarsi prima dell’era della TV, dei jet e dei computer. Ma essi dimenticano che “il vangelo … è il potere di Dio per la salvezza.” Molti Israeliti increduli dubitarono che Davide potesse abbattere Golia con un ciottolo, ma Davide fece proprio questo. E molti dubitarono che i 300 uomini di Gedeone potessero sbaragliare i Madianiti, eppure essi lo fecero.

È possibile fornire una risposta precisa a questa domanda relativa all’accettazione o al rigetto del messaggio:

  1. Storia. La ricerca storica dimostra come la maggior parte dei delegati alla Sessione del 1888, rigettò il messaggio. Il fatto che essi stessi riconobbero ciò, è stato registrato in documenti inconfutabili.

Nel 1926 l’ex-presidente della Conferenza Generale A.G. Daniells dichiarò che fino a quel momento il messaggio non era stato realmente ricevuto o proclamato. (Il fatto di avere in seguito preso in prestito dei concetti evangelici non ha riempito il vuoto creatosi). Nel 1988 il Dr. Arnold Wallenkampf, del Biblical Research Institute, ha pubblicato il suo trattato What Every Adventist Should Know About 1888, nel quale egli dichiara con forza che i dirigenti avevano rigettato il messaggio e “insultato” lo Spirito Santo. Il Ministry Magazine del febbraio 1988 ha pubblicato un articolo analogo del Dr. Robert Olson, del White Estate.

Il centenario del 1888 vide un ulteriore cambiamento generale su questo soggetto. Nessun studioso responsabile potrà più sostenere l’opinione di quegli autori dei decenni passati che insistevano che il messaggio era stato accettato.

Tuttavia, ciò non vuol dire che il messaggio sia stato rigettato completamente. A Minneapolis vi furono alcuni che vi credettero, e da allora in poi c’è sempre stato qualcuno che ha apprezzato il messaggio. Ma la testimonianza di Ellen White insiste a dire che “molti” l’hanno rigettato e pochi l’hanno accettato, e che i “molti” comprendevano coloro che dirigevano allora la nostra denominazione. Da qui derivano i numerosi anni della nostra peregrinazione nel deserto, così come l’antico Israele aveva vagato così a lungo prima di entrare nella sua Terra Promessa.

  1. Teologia. Llibri, articoli e manoscritt,i prodotti dopo la Sessione del 1888 da quei delegati che avevano rigettato il messaggio, possono essere esaminati obiettivamente. Mentre tutti loro professano di credere nella “dottrina della giustificazione per fede,” il contenuto teologico dei loro scritti dimostra che essi non avevano proclamato gli elementi distintivi di quel “preziosissimo messaggio” che il Signore aveva “mandato.”

Per esempio, è noto come l’oppositore principale, Uriah Smith, avesse conservato la sua opposizione fino alla sua morte, avvenuta nel 1903. Tuttavia egli insisteva di aver sempre creduto nella giustificazione per fede. Molti furono d’accordo con lui nella sua opposizione. I suoi scritti dal 1888 al 1903 dimostrano come egli non avesse mai accettato il messaggio. Quando nel 1906-1907 scoppiò un conflitto concernente le due alleanze, la maggior parte dei dirigenti della nostra Conferenza Generale e delle nostre case editrici, preferì adottare l’opinione di coloro che nel 1890 si erano opposti al messaggio. Gli incidenti di questo genere dimostrano un rifiuto continuo del messaggio.

Ellen White disse che anche se i fratelli che si opponevano si fossero pentiti di aver rigettato il messaggio (pochi lo fecero), essi non avrebbero mai potuto recuperare quel che avevano perso (Lettera, 9 gennaio 1893). Questa perdita risulta con evidenza dalla lettura dei loro scritti. All’alba del nuovo secolo, nel 1900, virtualmente nessuno stava proclamando il messaggio, ad eccezione dei tre proclamatori originali, Jones, Waggoner ed Ellen White.

  1. Testimonianza di Ellen White. Ellen White ripete in decine, o forse centinaia di dichiarazioni, che il messaggio del 1888 “che il Signore ha mandato nella Sua grande misericordia” è stato “in grande misura” rigettato dai nostri fratelli, e che il rigetto continuava ancora nel 1901. Ecco qui di seguito alcuni esempi delle sue numerose affermazioni:

Ho espresso ripetutamente, in termini chiari e forti, la mia testimonianza a coloro che si erano riuniti [Minneapolis, 1888], ma la mia testimonianza non è stata ricevuta. Quando sono andata a Battle Creek … nessuno … ebbe il coraggio di schierarsi a mio fianco per aiutare il pastore Buttler a riconoscere che lui, così pure come altri, avevano assunto una posizione erronea. … Il pregiudizio del pastore Buttler fu maggiore dopo aver ascoltato diversi rapporti presentati durante quella riunione di Minneapolis da parte dei nostri fratelli nell’opera (Lettera U3, 1892).

Durante quasi due anni abbiamo esortato i nostri fratelli ad accettare la luce e la verità riguardo alla giustizia di Cristo, ed essi non sanno se devono accettare questa preziosa verità o se invece non devono accettarla. … I nostri giovani guardano ai nostri fratelli più anziani, e siccome notano come questi non accettino il messaggio, ma lo trattino come se esso non avesse importanza, ciò incoraggia coloro che sono ignoranti delle Scritture a rigettare la luce. Questi uomini che rifiutano di ricevere la verità, si interpongono fra il popolo e la luce (Review and Herald, 11 marzo 1892).

Noi dovremmo essere le ultime persone sulla terra ad assecondare, anche se in minima misura, lo spirito di persecuzione esercitato contro coloro che recano al mondo il messaggio di Dio. Ciò rappresenta la manifestazione più terribile della dissomiglianza da Cristo che si sia manifestata fra noi dopo la riunione di Minneapolis (Lettera 25b, 1892).

Fra coloro che hanno svolto un ruolo alla riunione di Minneapolis, quanti sono pervenuti alla luce ed hanno ricevuto i ricchi tesori di verità che il Signore ha mandato loro dal cielo? … Quanti hanno reso piena confessione del loro zelo mal riposto, della loro cecità, della loro gelosia e delle loro cattive congetture, della loro opposizione alla verità? Nessuno … (Lettera B2A, 1892).

A Minneapolis … la luce che doveva illuminare la terra della sua gloria è stata combattuta, e attraverso l’azione dei nostri fratelli è stata in grande misura tenuta lontano dal mondo (Selected Mesages, vol. 1°, pp. 234, 235; 1896).

Sebbene ci siano stati dei brevi risvegli in seguito ai ministeri combinati di Ellen White, Jones e Waggoner durante il 1889 e il 1890, l’opposizione ispirata da Battle Creek ebbe infine il sopravvento. La dichiarazione del 1896 su questo soggetto è inconfutabile.

Ma ciò non significa che la chiesa si trovi in uno stato di apostasia senza speranza. Il ravvedimento è possibile; e il Signore Gesù Cristo ci esorta a tale ravvedimento (Apocalisse 3:19). L’Israele moderno deve rivedere il significato della sua storia ed imparare la lezione che ne scaturisce, così come gli antichi Israeliti dopo decenni trascorsi a vagare nel deserto hanno dovuto rivedere la loro storia per potere entrare nella loro Terra Promessa. Noi siamo arrivati al momento in cui deve aver luogo un “Deuteronomio” antitipico.

E’ difficile concepire come i dirigenti della chiesa cristiana avventista di più di un secolo fa, abbiano potuto fare qualcosa paragonabile a quel che gli Ebrei fecero a Cristo; sembra incredibile!

Quelle che seguono sono solo alcune fra le numerose dichiarazioni rilasciate da Ellen White:

Coloro che a Minneapolis [1888] avevano resistito allo Spirito di Dio, aspettavano un’occasione per percorrere di nuovo lo stesso itinerario, poiché lo spirito era rimasto lo stesso. … Tutto l’universo del cielo fu testimone del trattamento vergognoso inflitto a Gesù Cristo, rappresentato dallo Spirito Santo. Se Cristo fosse stato dinanzi a loro, essi lo avrebbero trattato allo stesso modo di come l’avevano trattato gli Ebrei (Series A, No 6, p. 20; 16 gennaio 1896).1

Se voi rigettate i messaggeri delegati [1888] da Cristo, rigettate Cristo stesso (Testimonies to Ministers, p. 97).

Non c’è il pericolo che, svelando la verità su questa storia, noi indeboliamo la fiducia del nostro popolo nei dirigenti della chiesa?

In un modo o nell’altro, è inevitabile che il nostro popolo (e il mondo stesso) finisca per apprendere tutta la verità. Abraham Lincoln disse: “Voi potete ingannare alcune persone per tutto il tempo; potete ingannare tutti per un certo tempo; ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo.” Ad un certo momento deve arrivare una rivelazione totale. E’ stato impossibile impedire che il mondo conoscesse la storia completa dell’insuccesso degli Ebrei.

Se i dirigenti riconoscessero la verità della nostra storia, la fiducia che il nostro popolo ripone in loro non sarebbe compromessa, poiché tutti sanno che gli esseri umani non sono né perfetti né infallibili. Il ravvedimento è ancora possibile, e la chiesa, nel complesso, sosterrebbe un programma di sincero ravvedimento. La fiducia sarebbe compromessa solo nel caso in cui i dirigenti cercassero di negare i fatti evidenti della storia, di negare la responsabilità e di rifiutare l’invito di Cristo al ravvedimento.

La Bibbia ci racconta tutta la verità sulla storia del popolo di Dio, senza mai sorvolare sugl’insuccessi dei dirigenti. Riconoscere i nostri errori di un secolo fa, non significa in nessun modo discreditare i nostri dirigenti di oggi. Ciò illumina invece i punti oscuri della nostra comprensione circa il ritardo del Ritorno di Cristo, quando invece la Sua venuta era stata prevista più di un secolo fa. “E conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi,” disse Gesù agli Ebrei del Suo tempo. Le Sue parole si applicano anche al nostro dilemma di oggi: cercare di spiegare perché il Signore non sia intervenuto per mettere fine all’agonia continua di questo pianeta. Sono in gioco l’onore e la giustificazione del Signore.

Sembra incredibile che i dirigenti della chiesa abbiano potuto rigettare l’inizio della pioggia dell’ultima stagione, per la quale essi avevano pregato per decenni. Come hanno potuto fare questo?

Per lo stesso motivo per cui gli Ebrei avevano rigettato il loro Messia che avevano atteso per più di mille anni. Ellen White dichiara che si è trattato dello stesso peccato di incredulità.

Tale incredulità è stato il fenomeno più increscioso di tutti i tempi. Esso impedì ai dirigenti ebrei di riconoscere Cristo bambino nell’umile mangiatoia della stalla di Betlemme, sebbene Egli fosse stato riconosciuto dai pastori e dai magi. I Giudei orgogliosi non Gli avrebbero “creduto” quando in seguito Egli avrebbe svolto il Suo ministero in umili condizioni, poiché la fede richiede sempre un’umiliazione del cuore umano.

Ellen White dichiara che il nostro vero problema nel 1888, ed anche in seguito, è consistito e continua a consistere in questo misterioso peccato di incredulità, nell’amore orgoglioso dell’io:

Se si fosse permesso ai raggi di luce che risplendettero a Minneapolis di esercitare la loro forza convincente su coloro che si erano schierati contro la luce, … essi avrebbero vissuto una ricca esperienza; ma l’io disse: “No.” L’io non volle consentire a farsi spezzare; l’io lottava per avere la supremazia. … L’io e la passione hanno sviluppato un’attitudine odiosa (Lettera O-19, 1892).

Essa in seguito aggiunse che proprio “questo ‘Io’ superbo” aveva cercato di “demolire gli insegnamenti dello Spirito Santo” (Testimonies to Ministers, p.70; 1896). Oggi noi siamo partecipi della loro stessa natura umana, non siamo migliori di loro. Dobbiamo combattere contro lo stesso problema, e noi falliremo ancora certamente a più riprese, fino a quando non impareremo la lezione.

Ci vien detto che la vera opera della giustificazione per fede consiste nel gettare nella polvere la gloria dell’uomo e di beneficiare del sacrificio di Cristo, ossia ciò che l’uomo non è capace di fare da solo (Review and Herald, 16 settembre 1902). Ecco quel che opera la fede nel cuore umano:

Quando io contemplo la croce meravigliosa

Sulla quale morì il Principe di gloria

Le mie migliori realizzazioni io le considero come una perdita,

E verso disprezzo su tutto il mio orgoglio.

L’incredulità fa il contrario. Essa alimenta l’orgoglio personale, l’orgoglio professionale e l’orgoglio denominazionale. Questo fu il nostro problema nel 1888.

Stiamo ripetendo oggi lo stesso errore che è stato commesso più di un secolo fa?

Siccome la nostra natura umana è la stessa natura che hanno avuto i nostri predecessori, è impossibile che noi non commettiamo di nuovo lo stesso errore, a meno che noi non abbiamo imparato la lezione dal nostro passato. È impossibile per gli Ebrei di oggi non ripetere l’errore dei loro antenati che rigettarono Cristo, a meno che essi non imparino la lezione della loro storia. La natura umana è la stessa in tutte le generazioni, ed essa manifesterà sicuramente di nuovo il suo carattere, a meno che non venga vissuto un ravvedimento totale.

Per decenni la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale non ha conosciuto l’intera verità sulle vicende del 1888, perché questa verità è stata ripetutamente presentata, e continua ancora ad esserlo, in modo distorto ed erroneo. La concezione che viene comunemente accettata è doppiamente sbagliata, il concetto erroneo comunemente accettato è duplice:

  1. Si presume falsamente che il messaggio del 1888 sia stato ricevuto e costituisca quindi oggi un nostro patrimonio sicuro, essendo stato ben compreso. Questo è un errore professato molto comunemente, poiché serve a minimizzare il peccato di coloro che hanno rigettato il messaggio, e quindi minimizza il nostro peccato, consistente nel continuare a ripetere la loro attitudine.
  2. Si presume falsamente che il messaggio sia consistito solamente in una “ripetizione” degl’insegnamenti dei riformatori del 16° secolo e degli evangelici contemporanei, il che alimenta il sentimento di colui che dice: “Sono ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla.” Quest’orgoglio è molto diffuso.

Questi due errori così largamente diffusi fanno sì che se per la provvidenza di Dio il messaggio dovesse essere ricuperato e presentato di nuovo in tutta la sua fragranza, e se il ravvedimento dovesse essere di nuovo respinto, si produrrebbe di nuovo una reazione di rigetto.

Tuttavia, Cristo è morto per redimere la Sua chiesa. La sua grazia che agisce nei cuori umani li purifica dall’amore di se stessi, e comunica un’onestà fondamentale che finirà per riconoscere e confessare la verità, una volta che questa sia stata resa evidente.

Siccome la verità sulla nostra storia del 1888 ha cominciato ad essere pubblicata ufficialmente nel 1988, ne conseguirà sicuramente un cambiamento. La pubblicazione completa, da parte del White Estate, di tutto quel che Ellen White ha detto a proposito di questa storia, costituisce un passo nella buona direzione (1812 pagine in quattro volumi). Lo Spirito Santo ha sempre benedetto la testimonianza di Ellen White. Per preparare i loro cuori a ricevere da Dio il dono del ravvedimento, le persone oneste non hanno bisogno d’altro che conoscere pienamente questa verità. Ci sono segni promettenti che indicano che questa verità non può essere soppressa per sempre.

Naturalmente l’opposizione si manifesterà in settori inattesi; ci sarà necessariamente un “vaglio.” Ma nella battaglia finale tra la verità e l’errore, Dio deve avere un popolo per il quale la verità rappresenti la cosa più importante. Diversamente, il piano della salvezza sarebbe perduto, e il mondo stesso sarebbe condannato.

Gesù disse: “Voi li riconoscerete dai loro frutti.” Che frutti ha prodotto il messaggio del 1888 negli anni immediatamente successivi alla Conferenza di Minneapolis?

Ellen White ci parla dei “frutti” che il messaggio produsse in quei primi giorni nel popolo avventista, nonostante l’opposizione della conferenza generale:

Io vidi che la potenza di Dio accompagnava il messaggio ovunque esso venisse presentato. Non potete far credere ai fratelli di South Lancaster che il messaggio che era loro pervenuto non fosse un messaggio di luce. Gli uomini confessavano i loro peccati e si impossessavano della giustizia di Cristo. Dio ha messo la Sua mano perché venisse compiuta quest’opera. … La benedizione di Dio discendeva su di noi [su Jones, su Waggoner e su lei stessa] mentre noi invitavamo gli uomini [e le donne] a contemplare l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. … Fino a quando coloro che sono alla testa dell’opera si manterranno distanti dal messaggio di Dio? (Review and Herald, 18 marzo 1890).

Orbene, benché siano stati compiuti degli sforzi risoluti per privare del suo effetto il messaggio mandato da Dio, i suoi frutti hanno dimostrato che esso proveniva dalla sorgente della luce e della verità. Coloro che trovano piacere nell’incredulità e nel pregiudizio, e che in luogo di aiutare a compiere l’opera , si sono adoperati per ostacolarne il progresso, contro ogni evidenza che indicava il loro errore, non possono essere considerati come possessori di una visione spirituale più chiara, per avere chiuso così a lungo i loro occhi alla luce che Dio aveva mandato al Suo popolo (Lettera O-19, 1892).

La testimonianza generale di coloro che hanno parlato, ha sottolineato la luce e la verità che reca il messaggio pervenuto al nostro popolo, costituendo precisamente la verità per questo tempo, pertanto in qualsiasi chiesa essi [Jones e Waggoner] si rechino, su di essa verranno sicuramente luce e conforto, insieme con le benedizioni di Dio (MS. 10, 1889).

Come ha operato magnificamente lo Spirito Santo, dopo la Conferenza di Minneapolis: gli uomini confessavano di aver derubato Dio trattenendo le decime e le offerte; molte anime si convertivano; venivano portate nella tesoreria migliaia di dollari; coloro il cui cuore era stato illuminato dall’amore di Dio raccontavano le loro ricche esperienze (MS. 22, 1890).

Notate le date di queste dichiarazioni: 1889 e 1890. Questi risvegli meravigliosi cessarono quando l’opposizione dei dirigenti arrestò l’opera dello Spirito Santo. Ben presto la Conferenza Generale disperse il gruppo. Ellen White stessa fu esiliata in Australia nel 1891, e un anno dopo Waggoner fu virtualmente esiliato in Inghilterra. Ma anche se ben presto essi fallirono, i risvegli descritti qui sopra hanno testimoniato per sempre che il messaggio proveniva veramente dal Signore.

Ho letto dei rapporti secondo cui Jones e/o Waggoner erano triviali, rudi ed avevano spirito non cristiano, e che loro stessi furono colpevoli dell’opposizione che dovettero sopportare. Se è così, i fratelli che rigettarono il loro messaggio non hanno commesso un peccato tanto grave; e inoltre … non possiamo noi essere scusati se oggi rigettiamo ancora il messaggio?

Diversi fatti costituiscono una risposta a questa domanda:

  1. In quanto profetessa ispirata, Ellen White parla del “peccato” commesso dai fratelli con la loro azione di rifiuto esercitata a Minneapolis (Lettera 0-19, 1892). Difficilmente essa avrebbe potuto affermare questo, se avesse creduto che i due messaggeri fossero stati in qualche modo responsabili del rigetto.
  2. Nel 1888 essa parla di Waggoner come di “un gentiluomo cristiano” (MS. 15, 1888).
  3. Essa parla di Jones dicendo che egli ha presentato il suo messaggio con “perspicacia, grazia e forza” (Lettera, 9 gennaio 1893). Nei suoi messaggi, e nel modo in cui egli li aveva presentati, “i fratelli … riconobbero la verità, la bontà, la misericordia e l’amore di Dio come non avevano mai riconosciuto prima” (Review and Herald, 12 febbraio 1889). Essa continua dicendo che egli ha “esposto il messaggio con grazia ed amabilità, in modo tale da affascinare tutti coloro il cui cuore non era stato chiuso dal pregiudizio” (Ibid., 27 maggio 1890). Quando, durante un periodo di crisi, fu necessario accennare all’opposizione dei suoi fratelli, “il fratello Jones parlò molto chiaramente, ma con tenerezza” (Lettera W 84, 1890).

I suoi cospicui sermoni tenuti alle sessioni della Conferenza Generale del 1893 e del 1895 sono stati trascritti in stenografia nei Bollettini, e oggi sono disponibili in forma leggibile per chiunque voglia consultarli. Secondo Ellen White solamente uno spirito ottenebrato dal “pregiudizio” può trovarvi traccia di scortesia o sgarbo.

  1. Jones e Waggoner possedevano qualcosa che nessun altro pastore avventista ha mai avuto: le “credenziali del cielo” (Review and Herald, 18 marzo 1890); MS. 9, 1890).

Ma non è mai accaduto a Jones di comportarsi in modo brusco e scortese?

Solamente un critico ha riferito, quasi quarant’anni dopo gli avvenimenti, che in una certa occasione, durante le riunioni di Minneapolis, Jones ha parlato in modo sprezzante di Uriah Smith. Non possiamo sapere se si sia trattato di un malinteso. Ellen White nel suo diario non ha mai menzionato l’incidente, poichè lo considerava un episodio di scarso rilievo. Vi sono abbondanti prove che il comportamento generale di Jones durante quegli anni era il comportamento di un cristiano sincero, umile e gentile.

Certo, entrambi i “messaggeri” erano uomini fallibili, “nient’altro che uomini” (così come ognuno di noi), dice Ellen White. Dobbiamo stare attenti a non proferire false testimonianze contro di loro, nella ricerca di motivi volti a screditare il loro messaggio e il loro ministero.

E’ un fatto ben noto che sia Jones che Waggoner finirono per traviarsi. Ciò sta ad indicare che nel loro messaggio c’era qualcosa di sbagliato?

E’ vero che essi cominciarono a perdere la diritta via, circa all’inizio del secolo XX. A quell’epoca, Jones consentì che il suo spirito si contaminasse, per così dire, con gocce di fiele amaro, il che provocò i rimproveri di Ellen White. Egli finì per perdere la fiducia nei dirigenti della Conferenza Generale, ed il suo spirito cadde nell’errore. Waggoner perse la fede nel messaggio del santuario, e dovette inoltre sopportare una tragedia famigliare.

Dobbiamo tenere ben presente nella nostra mente che le approvazioni di Ellen White per il loro messaggio ed il loro ministero, continuarono dal 1888 fino a tutto il 1896. Essa, in seguito, continuò a sostenere che non si può onestamente biasimare e rifiutare il loro messaggio iniziale a motivo dei loro sbagli susseguenti.

Ellen White disse specificatamente che se essi avessero perso la diritta via, i loro avversari (col sentimento di “eternità,” essa disse) avrebbero profittato di questa tragedia per avere una scusa per rigettare il messaggio, ed essi avrebbero così “trionfato.” Ma, così facendo, essi “sarebbero caduti preda di una delusione fatale” (Lettere O-19; S24, 1892). L’ultima cosa di cui abbiamo oggi bisogno è proprio di una “delusione” del genere.

Dobbiamo riconoscere tuttavia che né Jones né Waggoner rinunciarono mai alla loro fede in Cristo o al loro amore per la verità del Sabato. Con l’andamento odierno per quel che riguarda lo standard identitario di appartenenza alla chiesa, oggi essi sarebbero probabilmente mantenuti come membri della chiesa.

Perché Jones e Waggoner persero la loro forza spirituale?

Il motivo che ci viene fornito da Ellen White è che i loro oppositori li trattarono così rudemente, ed anche crudelmente, da costringerli in larga misura a cadere:

Il sospetto e la gelosia, le cattive presunzioni, la resistenza allo Spirito di Dio che chiamava, tutto era simile al modo con cui erano stati trattati i riformatori. Era esattamente il modo in cui la chiesa [metodista] aveva trattato la famiglia di mio padre ed otto di noi…. Io dichiarai che il modo d’agire che era stato adottato a Minneapolis, costituiva una crudeltà nei confronti dello Spirito Santo (MS. 30,1889).

Non è l’ispirazione del cielo che conduce ad essere sospettosi, cercando l’occasione per ferire, e dopo averla trovata ad approfittarne avidamente per dimostrare che i fratelli che non condividono le nostre idee, su certe interpretazioni della Scrittura, non sono saldi nella fede. V’è il pericolo che questo modo d’agire provochi proprio il risultato che si era immaginato; e la colpa cadrà soprattutto su coloro che indagano bramosamente per trovare il male….

L’opposizione nelle nostre fila, ha imposto sui messaggeri del Signore [Jones e Waggoner] un lavoro faticoso che ha messo a dura prova la loro anima (General Conference Bulletin, 1893, pp. 419-421).

Ammettiamo che essi siano stati trattati male; costituirebbe ciò una scusa per la loro caduta?

No. Il peccato non è mai scusabile per nessuno. Ma ciò che essi furono chiamati a sopportare fu definito da Ellen White una “persecuzione crudele, disumana” (Ibid., p. 184).

Certamente, anche il fatto di dover sopportare la persecuzione non costituisce mai una scusa per peccare. Ma la prova che dovettero sopportare fu incomparabilmente, più severa dal punto di vista spirituale della persecuzione che Lutero dovette sopportare da parte del Papa, dei cardinali e dei vescovi. Lutero poté rallegrarsi nelle sue persecuzioni, poiché egli riconosceva nel papato il “piccolo corno” di Daniele 7 e la “bestia” di Apocalisse 13. Ma Jones e Waggoner non poterono trovare questo conforto. Essi sapevano che questa era la vera chiesa del “rimanente” di cui parla la profezia. Non ci sarà un’ottava chiesa che seguirà Laodicea. E la profezia dice che deve arrivare la vittoria, e non una disfatta spirituale.

Il terribile rigetto dell’“inizio” della pioggia dell’ultima stagione e del grande grido era qualcosa di incomprensibile per loro, era totalmente estraneo al piano di Dio per la risoluzione dei problemi connessi col gran conflitto. Il cielo era stupefatto, poiché nemmeno gli angeli non si attendevano questa reazione inusitata contro lo Spirito Santo, che arrivò fino ad una manifestazione di “crudeltà” e di “insulto” nei confronti dello Spirito Santo stesso durante una sessione della Conferenza Generale.

Un’opposizione così accanita contro lo Spirito Santo, avrebbe dovuto cessare alla chiusura dei 1260 anni di persecuzione. Secondo Ellen White quella era la prima volta in cui i dirigenti della Chiesa Avventista del Settimo Giorno si schieravano contro la sovrabbondante grazia di Cristo e ripetevano il peccato degli antichi Ebrei, rigettando addirittura in questo modo il loro stesso ministero pastorale.

Ma Jones e Waggoner non erano uomini energici che avrebbero dovuto sopportare la prova cui erano sottoposti?

Non ci dove sorprendere che ci furono delle cadute, poiché Jones e Waggoner erano uomini deboli come tutti noi. Deve essere stato questo un motivo per cui il Signore li aveva chiamati per quest’opera speciale, poiché difficilmente Egli può usare degli uomini “forti.” Egli disse a Paolo che “la Mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (2 Cor. 12:9). Essi non erano profeti, come lo era invece Ellen White; essi non erano altro che semplici uomini. Una donna fu capace di superare la prova, sebbene anch’essa dovette soffrire terribilmente.

E la loro capacità di comprendere non solo era limitata, ma era anche ridotta da un’evidente mancanza di informazione scritturale o profetica che consentisse loro di comprendere quel che stava succedendo. Era una Grande Delusione, più misteriosa ancora di quella del 1844. Essi non potevano capire, e non potevano verosimilmente prevedere che avrebbe dovuto trascorrere ancora più di un secolo di violenta storia umana e di agonia. Così essi persero la loro “capacità di sopportazione,” come disse Ellen White.

Prima di condannarli, sarebbe meglio che ci chiedessimo se noi saremmo stati capaci di sopportare meglio quell’esperienza amara. La prova più dolorosa da sopportare per qualsiasi avventista del settimo giorno leale deve essere quella di un’opposizione ostinata da parte dei dirigenti della Chiesa. Nondimeno, la grazia del Signore era ed è sempre sufficiente.

Quella prova fu essenzialmente la stessa che dovette sopportare Giuseppe quando i suoi dieci fratelli lo contrastarono, la stessa che Davide dovette sopportare da parte del re Saul, nonchè la stessa che Geremia dovette sopportare da parte dei re Jehoiakim e Zedechia e dei sacerdoti e “profeti” di quei giorni. Jones e Waggoner dovettero soffrire, ed essi non riuscirono, per loro disgrazia, a superare brillantemente la prova con successo.

Un altro motivo potrebbe essere benissimo il fatto che la luce che essi possedevano non era altro che “l’inizio” dell’elargizione finale dello Spirito Santo. Quell’inizio non fu sufficiente a renderli capaci di sopportare una prova spirituale che fino ad allora nessun servo di Dio era stato chiamato a sopportare. Tale “persecuzione crudele e disumana,” iniziata dai dirigenti della Chiesa durante l’antitipico giorno dell’espiazione, non ha precedenti nella storia sacra. Sia il cielo che gl’inferi dovettero meravigliarsi del successo riportato da Satana (vedere Selected Messages, Primo Libro, pp. 234, 235).

Il concetto secondo il quale “l’Eterno, il cui nome è ‘Geloso,’ è un Dio geloso” (Esodo 34:14) è un concetto solenne. In questi ultimi giorni del gran conflitto il Signore fornirà a tutti coloro che li desiderino, degli appigli cui agganciare i loro dubbi (Great Controversy [Il Gran Conflitto], p. 527). Questa è una generosità severa! Sembra che questa misteriosa “gelosia” divina ci consentirà di inventare ogni possibile pietra d’inciampo per avere una scusa per rigettare la Sua vera pioggia dell’ultima stagione ed accettare invece una contraffazione della pioggia dell’ultima stagione.

Stiamo assistendo ad un meraviglioso progresso della Chiesa in tutto il mondo, col battesimo di tante persone e l’apertura di numerose bellissime istituzioni. Non costituisce ciò una dimostrazione sufficiente che non è necessario nessun ravvedimento?

Noi abbiamo vissuto tale progresso durante molti decenni. E tale progresso è stato ripetutamente citato come prova che noi non dobbiamo ricuperare il messaggio del 1888 o come prova che noi lo possediamo già.

Tuttavia, vi sono altre denominazioni che conoscono un “progresso” ancor più spettacolare. La Chiesa Cattolica Romana aumenta i suoi membri molto più rapidamente di noi, ed erige dei palazzi più belli, così come fanno certe denominazioni protestanti, soprattutto quelle di orientamento pentecostale. Anche i Mormoni e i Testimoni di Geova fanno progressi. E l’Islam cresce ad un ritmo spaventoso.

La forza della Chiesa non risiede nei suoi dati statistici o nei suoi dati finanziari. Noi non siamo mai stati chiamati ad accumulare statistiche ed istituzioni allo scopo di stupire il mondo, ma siamo stati chiamati a proclamare un messaggio che dovrà preparare un popolo per la venuta del Signore. Se noi battezzassimo ogni anima umana del mondo intero per trasformarla in un membro di chiesa tiepido, così com’è oggi la maggior parte di noi, ciò non affretterebbe per niente la venuta del Signore.

La prova del nostro vero progresso è la crescita spirituale. La terra deve essere illuminata dal messaggio di una Buona Notizia che sia veramente forte. Deve essere eseguita un’opera di preparazione per affrontare i problemi finali: il marchio della bestia e la chiusura del tempo di prova. Il cielo sa valutare meglio di noi il nostro progresso reale.

Noi possediamo un’indicazione valida, il messaggio di Cristo a Laodicea: quel suo inizio inquietante (nell’originale greco), secondo il quale di tutte le sette chiese della storia noi siamo quella che è straordinariamente “infelice fra tutte, e miserabile e povera e cieca e nuda,” mentre crediamo di essere “ricchi,” e di esserci “arricchiti.”

Siccome Jones e Waggoner finirono per perdere la diritta via, non è pericoloso per noi leggere i loro scritti?

I loro scritti non sono mai stati considerati come ispirati o come parte del canone. La Bibbia sola deve possedere questo onore.

Ma Ellen White ha detto che essi hanno scoperto del “minerale prezioso” nelle “miniere della verità.” Noi non dobbiamo predicare Jones e Waggoner, e nemmeno siamo chiamati a predicare Ellen White. Noi dobbiamo predicare la Bibbia, ma dobbiamo accettare anche tutta la luce che il Signore ha creduto opportuno inviarci.

“Il Signore nella Sua grande misericordia ha mandato” Jones e Waggoner con “un messaggio preziosissimo.” Lo Spirito Santo ha concesso loro un discernimento delle verità della Bibbia che il nostro popolo non aveva in precedenza posseduto. Durante più di un secolo di indagini e di frequente opposizione, nessun teologo competente ha potuto evidenziare alcun aspetto importante del loro messaggio, presentato dal 1888 al 1896, che non sia chiaramente sostenuto dalla Scrittura.

In quale momento i loro scritti diventano inaffidabili?

Gli studi di Waggoner su Ebrei presentati alla sessione della Conferenza Generale del 1897 contengono parecchie intuizioni utili, ma egli aveva cominciato ad esprimere alcuni pensieri inquietanti che evocano il panteismo. Così pure, l’edizione originale di The Glad Tidings (1900) conteneva dei pensieri del genere, sebbene nel 1901 egli avesse negato di credere o di insegnare il panteismo. Quando la Pacific Press lo ripubblicò nel 1972, tali dichiarazioni inquietanti furono tolte, lasciando intatto ed in armonia coi suoi scritti precedenti il suo messaggio basilare della giustificazione per fede.

Secondo i dati di cui disponiamo, Jones non ha espresso pensieri panteisti. Ma dopo il 1904 egli cominciò a perdere la sua fiducia nei dirigenti della Conferenza Generale. Tuttavia il suo The Consacrated Way è stato scritto per la maggior parte prima del 1900 (alcune sue parti erano già state completate nel 1894), e non contiene nessuna di quelle gocce di amarezza che penetrarono nei suoi scritti dopo il 1905.

Nei loro scritti successivi entrambi mettono in dubbio la possibilità di un ravvedimento denominazionale, e questo è il fattore decisivo che condusse alla loro caduta. (E qualsiasi movimento o “ministero indipendente” che mette in dubbio tale possibilità deve ugualmente cadere).

Né Jones né Waggoner ripudiarono mai il messaggio del 1888; e nemmeno rinunciarono al sabato, né persero il loro amore per Cristo e per la Bibbia. Come disse Ellen White, l’errore contenuto nei loro scritti tardivi non può cancellare la verità contenuta nei loro primi scritti. È cosa saggia far sempre uso di buon senso. Noi non rifiutiamo di leggere i Salmi a causa delle cadute e degli errori di Davide.

Qual è la differenza fra Cristo che dimora attraverso la fede nel cuore del credente e Cristo che dimora nel cuore di ogni persona?

C’è una distinzione netta fra la verità di Giovanni 1:9, che dice che Cristo è “la vera luce che illumina ogni uomo,” e la dottrina del panteismo, secondo cui Cristo dimora personalmente in “ogni uomo” prima che questi eserciti la fede e si converta. Quest’idea non faceva parte del messaggio del 1888 - 1896 che Ellen White approvò.

Certuni sostengno che il messaggio del 1888 conduce al panteismo. Ma non c’era panteismo nel messaggio che Ellen White approvò, infatti in esso non se ne trova minimamente traccia.

Paolo parla spesso di Cristo che dimora nel cuore; ma egli si riferisce ai credenti, e non ai miscredenti (v. 2 Corinzi 13:5). Paolo non dice che il Figlio di Dio era già in lui anche prima della sua conversione, ma dice: “Iddio… m’aveva appartato fin dal seno di mia madre” (Gal. 1:15).

La rivelazione del Figlio in Paolo fece seguito alla sua conversione. E quella conversione non fu la manifestazione di quello che era sempre stato presente, a sua insaputa, nel suo cuore. Il concetto erroneo del movimento New Age, secondo cui Dio è dentro di voi e non aspetta altro di essere riconosciuto, è un derivato dell'Induismo. Cristo è entrato nel cuore di Paolo per dimorarvi al momento della sua conversione. Ma la luce aveva brillato veramente nel suo cuore durante tutta la sua vita, mentre egli resisteva al suo influsso.

C’e un testo, spesso mal compreso, che sembra confermare la concezione della New Age - Luca 17:20, 21: “Il regno di Dio è dentro di voi.” Gesù aveva informato gli Ebrei che sebbene essi avessero atteso che venisse il regno di Dio, questo si era manifestato fra di loro, o “dentro di voi,” ma non era stato da essi riconosciuto. Egli non disse che Dio dimorava dentro di loro mentre essi erano ancora miscredenti.

C’è una forza che agisce dall’interno, una vita nuova proveniente dall’alto,… Cristo che stimola i poteri senza vita dell’anima” (Steps to Christ [La Via Migliore], p.18). Ma quest’opera dello Spirito Santo all’interno del cuore conduce alla conversione e alla santificazione.


Note:

1 Dichiarazioni analoghe le troviamo ancora in MSS. 9, 15, 1888; Through Crisis to Victory, pp. 292, 297, 300; MS. 13, 1889; Review and Herald, 4 Marzo 1911, 26 August 1890; 1 April 1893; Testimonies to Ministers, pp. 64, 65, 75- 80. Vedi anche The Ellen G. White 1888 Materials, pp. 529, 530. In una certa occasione Ellen White equiparò il rigetto del messaggio del 1888 con la ribellione di Korah, Dathan e Abiram (The Ellen G. White 1888 Materials, p. 600).

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